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Switch-off TV: Dal 20 Ottobre inizia il passaggio alla codifica MPEG-4

Switch-off TV: Dal 20 Ottobre inizia il passaggio alla codifica MPEG-4

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Dopo il passaggio dall’analogico al digitale terrestre, avvenuto tra il 2008 e il 2012, la rivoluzione tecnologica avanza. A partire dal 20 Ottobre 2020 inizierà il processo, denominato Switch Off, che porterà ad un cambiamento di modalità di trasmissione televisiva.

Lo scopo di questo cambiamento è quello di facilitare l’introduzione della tecnologia 5G in Europa. Il nuovo standard di trasmissione DVB-T2 è appositamente pensato, infatti, per variare le frequenze di trasmissione dei canali TV e liberare così le frequenze sui 700 Mhz, attualmente sfruttate dai canali TV, ma necessarie per le reti mobili 5G di ultima generazione.

Lo switch-off TV si svolgerà in due fasi ben definite. In un primo momento, tutte le trasmissioni verranno trasmesse con lo standard di compressione MPEG-4 (e non più in MPEG-2), mentre in un secondo momento, si passerà dal DVB-T al DVB-T2 (con codifica H. 265 o HEVC) e si potrà dire conclusa questa transizione al nuovo digitale terrestre.

Dal 20 Ottobre inizia il passaggio alla codifica MPEG-4 su standard Dvbt

Il passaggio alla codifica MPEG-4, in precedenza previsto per il 1° settembre 2021, è stato spostato al 20 Ottobre 2021. Il documento presentato dal ministero dello Sviluppo economico suggerisce la possibilità di varare la transizione al MPEG-4 di alcuni programmi su base volontaria da parte delle emittenti, e non più su base obbligatoria per tutte le trasmissioni.

Rai e Mediaset saranno in prima fila nell’abbandono della codifica Mpeg-2 in favore di quella Mpeg-4 su standard Dvbt.

Nel caso delle reti pubbliche, dal 20 ottobre 2021 saranno coinvolti dalla transizione i vari canali Yoyo, Rai4, Rai5, RaiSport, RaiStoria, RaiGulp e RaiPremium. Per Mediaset i canali trasmessi in Mpeg-4 saranno TgCom 24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 Tv e Virgin Radio Tv.

Successivamente, il passaggio graduale continuerà con altri canali delle rispettive piattaforme.

Non abbiamo al momento un quadro chiaro ed ufficiale sullo switch relativo ad altre emittenti, ma sappiamo che una prima svolta in questo senso si avrà dal 20 ottobre.

Decoder e TV, cosa comporta l’utilizzo della codifica MPEG-4

Con la prima tappa di questa operazione, quella di ottobre, il passaggio definitivo alla codifica MPEG-4 consentirà di visualizzare canali in alta definizione, e non più quelli a definizione standard. I televisori e i decoder che diventeranno presto obsoleti sono quelli non progettati per l’alta definizione e quindi non funzioneranno dopo lo switch-off del digitale.

Secondo le stime sono 17,8 milioni le famiglie che hanno in casa TV con standard DVB-T, per un totale di 35 milioni di apparecchi. Di questi, 13,3 milioni non supportano nemmeno la codifica Mpeg-4 e dovranno essere adeguati già a set­tembre 2021. Oltre a questo i telespettatori dovranno risintonizzare più volte i ricevitori per non perdersi i canali per strada.

Il nuovo decoder deve avere la dicitura DVB T2 che ha una codifica Hevc a 10 bit. In questo modo sarete in grado di ricevere i nuovi canali e godere dell’alta definizione. In più, il dispositivo deve essere compatibile con i servizi di TV streaming o Pay tv, qualora ne usufruiate.

È bene anche verificare il collegamento che di solito avviene grazie alle porte Scart o HDMI. Fate sempre attenzione che sia facile da installare e da utilizzare, che sia Smart ovvero dotato di connessione Internet in modo tale da potervi garantire una serie di servizi on demand e interattivi. La connessione può essere sia WiFi che via cavo, l’importante è che sia di buona qualità. In più valutate nel dettaglio i formati differenti del nuovo decoder. I più diffusi sono delle piccole scatole che si collegano alla TV con l’HDMI.

Alcuni modelli hanno anche un hard disk integrato in modo tale da riuscire a registrare i vostri video, le vostre serie preferite o i film da vedere le successivamente. Trovate anche quelli dotati di un telecomando, pratico e comodo oppure che possano essere facilmente gestiti col telefono cellulare.

Il calendario aggiornato del nuovo digitale terrestre

La nuova road map suddivide lo Switch-Off sul territorio nazionale in quattro macroaree geografiche.

Dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021: Sardegna (Area A1). Dal 3 al 10 gennaio 2022 la Rai attiverà nuove frequenze in Sardegna per i Mux Rai.

Dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano (Area 2), Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza (Area 3).

Dal 1° marzo al 15 maggio 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche (Area 4).

Dal 1° maggio al 30 giugno 2022: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania (Area 1B). Il Mux 1 Rai sarà spento sui 700 MHZ e in banda VHF.

Nel 2023 (forse a gennaio) sarà eseguito lo Switch-Off allo standard DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione con codifica HEVC, la tecnolo­gia che consente di mantenere (quasi) tutti i canali attuali in uno spazio frequenziale ridot­to. Anche in questo caso gli italiani dovranno avere in casa degli apparecchi compatibili con la nuova (si fa per dire) tecnologia per continuare a vedere la tv digitale terrestre. Tradotto: chi avrà ancora a casa apparecchi con codifica DVB-T / Mpeg-4 dovrà nuovamente adeguarsi.

Ricordiamo che per acquisto di nuovi decoder DVB T2 e TV HD i nostri specialisti sono a disposizione. Se sei già cliente MEF contatta il tuo agente, in alternativa recati in uno dei nostri punti vendita o utilizza il nostro servizio e-commerce