1. Home
  2. APPROFONDIMENTI
  3. La CPR alla prova della transizione energetica e digitale
La CPR alla prova della transizione energetica e digitale

La CPR alla prova della transizione energetica e digitale

0

Sin dalla sua introduzione, Prysmian è stata tra i principali promotori di una capillare applicazione della Direttiva Europea CPR (Construction Products Regulation) nel settore dei cavi, impegnandosi nel favorire la conoscenza delle implicazioni di questa direttiva, nell’offrire al mercato prodotti sempre più sicuri, efficienti ad essa conformi, e nell’evidenziare i vantaggi per costruttori, amministrazioni e cittadini, facendo leva sul comune obiettivo di ridurre il rischio di incendio all’interno degli edifici e degli spazi chiusi.

La CPR a sette anni dalla sua introduzione

La sicurezza antincendio negli edifici è una questione di vitale importanza e la CPR mira a garantire che i prodotti utilizzati durante la costruzione rispettino i rigorosi standard di sicurezza. Eppure, a distanza di diversi anni dalla sua introduzione, l’Unione Europea continua a registrare ogni anno più di 5.000 morti e decine di migliaia di feriti a causa di incendi negli edifici, dovuti a fiamme, fumo o rilascio di materiali tossici. 

Ancora più preoccupante, è il fatto che secondo alcune stime il 60% degli utilizzatori europei nel settore delle costruzioni ritiene che vengano ancora utilizzati cavi non conformi in numerose applicazioni. 

Inoltre, è emerge come la CPR a livello europeo sia applicata mediamente solo al 76% del totale dei progetti annuali: un dato che mette in luce la mancanza di una completa adesione alla normativa.

L’Italia si è dimostrata comunque controcorrente con una buona adozione del regolamento e un forte rispetto dei nuovi criteri imposti. 

Ciononostante, secondo gli ultimi dati dei Vigili del Fuoco, in Italia si verificano più di 270mila incendi o esplosioni su base annua: quasi il 20% di questi (circa 60.000 incendi) si sono verificati all’interno di edifici, 11.500 dei quali per cause elettriche.

Cifre che mostrano come il patrimonio immobiliare italiano sia ancora particolarmente esposto al rischio di incendio anche a causa degli impianti elettrici presenti nelle abitazioni, in buona parte datati e non normati secondo le direttive della CPR, a cui sono sottoposte solo le nuove installazioni.

Ecco, quindi un riepilogo su cosa non dimenticare:

Cos’è il Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) e come si applica al settore dei cavi?

Il Regolamento riguarda tutti i cavi per trasmissione di energia e telecomunicazioni, sia in rame che in fibra ottica, che vengono installati in lavori edili (impianti fissi), inclusi sia gli edifici, che i lavori di ingegneria civile.

Il principale obiettivo della CPR è garantire informazioni affidabili sui prodotti da costruzione in relazione alle loro prestazioni. Questo include l’introduzione di un linguaggio tecnico comune, metodi di valutazione rigorosi e classificazioni uniformi (Euroclassi) relative alle prestazioni dei cavi.

La CPR non impone di per sé requisiti relativi al livello di prestazione dei prodotti. L’impostazione dei livelli di sicurezza rappresenta una responsabilità a livello nazionale. Tuttavia, introduce la Dichiarazione di Prestazione obbligatoria e la marcatura CE dei cavi destinati a lavori edili, nonché determinati livelli di comportamento in caso di incendio.

Classi di reazione al fuoco

Ci sono 183 possibili classi CPR previste a livello europeo. Per ordinare questo elenco, in accordo con le norme installative vigenti, il Comitato Elettrotecnico Italiano ne ha evidenziate alcune valide in ambito nazionale attraverso la Norma CEI UNEL 35016.

Oltre a questa classificazione principale, la norma regolamenta anche l’uso dei seguenti parametri addizionali:

a – Acidità: definisce la pericolosità dei gas e fumi per le persone e la corrosività per le cose – Varia da a1 ad a3 con prestazioni decrescenti

s – Opacità dei fumi – Varia da s1 a s3 con prestazioni decrescenti

d – Gocciolamento di particelle incandescenti che possono propagare l’incendio – Varia da d0 a d2 con prestazioni decrescenti.

Sono state così definite 4 classi principali di reazione al fuoco con lo scopo di supportare progettisti e utilizzatori nella scelta del cavo adatto a ogni tipo di installazione.

Dichiarazione DOP

Per ogni cavo rientrante nel perimetro del Regolamento CPR, il fabbricante deve redigere la DoP, da consegnare a richiesta e da conservare per 10 anni.

Marcatura CE

La marcatura CE è la dichiarazione obbligatoria, rilasciata dal fabbricante di un prodotto regolamentato nell’Unione Europea, che dimostra la conformità del prodotto ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive applicabili.

Responsabilità

Il fabbricante, il costruttore, il direttore dei lavori, il direttore dell’esecuzione, il collaudatore e qualsiasi operatore economico hanno responsabilità per l’applicazione del Regolamento CPR in termini di controllo e rispetto degli obblighi di propria competenza. Il non rispetto del D.lgs. 106/2017 e del regolamento (UE) n. 305/2011 (CPR) espone ciascun operatore della catena del valore al rischio di sanzione legale.

Il sistema di valutazione e verifica della costanza delle prestazioni

L’appartenenza a una determinata classe e la costanza delle prestazioni dovranno essere controllate e certificate da Organismi Notificati indipendenti (es. IMQ) in base ai sistemi AVCP, come riportato nella tabella di seguito.

Marchi e marcature

Tutti i cavi, così come previsto dalla norma armonizzata EN 50575, devono essere marcati:

  • un’identificazione di origine composta dal nome del produttore o del suo marchio di fabbrica o (se protetto legalmente) dal numero distintivo;
  • la descrizione del prodotto o la sigla di designazione;
  • la classe di reazione al fuoco.

Inoltre, i cavi possono anche essere marcati con i seguenti elementi:

  • informazione richiesta da altre norme relative al prodotto;
  • anno di produzione;
  • marchi di certificazione volontaria, per esempio Marchio IMQ EFP;
  • informazioni aggiuntive a discrezione del produttore, sempre che non siano in conflitto, né confondano le altre marcature obbligatorie.

Quando la classe di reazione al fuoco viene marcata sul cavo non possono essere presenti altri contrassegni che vadano in contrasto con tale indicazione (es. CEI 20-22II, CEI 20-22III).

La gamma di cavi Prysmian secondo normativa CPR

gamma cavi Prysmian